MEDICINA E SANITA'. SNODI CRUCIALI
Recensione a cura di Ivana Carpanelli
autore : Ivan Cavicchi
editore : Edizioni Dedalo
pagg. 392
costo : € 18,00
Questo libro raccoglie riflessioni che offrono, come dice l’autore, “un pensiero convincente e plausibile di cambiamento contro il «tirare a campare» di questi ultimi anni”. Con particolare piacere lo presento e vi suggerisco di leggerlo, perché ci sollecita ad entrare come attori protagonisti nei due grandi problemi che soffre la sanità oggi: da una parte le politiche economiche che la condizionano e dall’altra il cambiamento sociale che la spiazza.Gli infermieri da almeno dieci anni stanno percorrendo una strada di cambiamento interno, una strategia che Cavicchi individua oggi come l’unico mezzo efficace per mettere la sanità pubblica in relazione con il cambiamento esterno e rispondere alle restrizioni economiche.Un intero capitolo è dedicato proprio alla questione dell’infermiere e spesso si fa riferimento alla nostra professione come esempio di cambiamento strategico per la costruzione di nuove relazioni tra bisogni e limiti.Le questioni di fondo da cui parte l’analisi di Cavicchi sono molte :
- Il rischio di una regressione determinata dalla scollatura che si è creata tra la società e la sanità, cioè tra dentro e fuori. Dentro, la sanità è come ossessivamente preoccupata dei suoi problemi economici, fuori è oggetto di tante forme diverse di conflitto sociale .Tutti i problemi più rilevanti della sanità sono riconducibili a questa scollatura (contenzioso legale, medicina difensivistica, fallibilità, sicurezza, delegittimazione ecc).
- L’urgenza di ripensare un cambiamento dei modelli di servizio, di professioni, di pratiche, di trattamenti per poter immaginare un cambiamento della idea di fondo di tutela.
- La falsa convinzione che per cambiare basti riorganizzare i contenitori (le organizzazioni) senza ripensare i contenuti (le professioni, le pratiche, i paradigmi culturali , i modelli formativi ecc);
- La falsa convinzione che, come per esempio nel caso degli infermieri, basti riorganizzare i contenuti (L.42) senza riorganizzare i contenitori (i sistemi organizzati).
In ragione di ciò non si tratta di pensare a una riforma di sistema, ma di individuare “snodi cruciali”,cioè intrecci strategici, affrontando i quali si determina un cambiamento a catena sul sistema e nel sistema. Il primo intreccio strategico è quello che unisce medicina e sanità,ci occupiamo troppo di riorganizzare la sanità troppo poco di ripensare la medicina. Cioè in una società post-moderna che vuol dire per definizione ripensare la modernità,aggiustarla,renderla più coerente con l’attualità,in medicina non c’è il ripensamento che servirebbe. Per cui si pone il grave problema dell’anacronismo:la medicina nei suoi tratti fondamentali è ancora quella del tardo 800 ma nel terzo millennio. Ripesare gli intrecci tra medicina e sanità significa ripensare razionalità, pratiche, modelli, professioni.Quello delle professioni e dei loro rapporti è uno “snodo cruciale”(non l’unico), forse il più importante.In realtà la questione dei modelli, del loro cambiamento, siano essi servizi o professioni, è una questione ad un tempo di contenitori e contenuti, di professioni e di modi di essere delle professioni, di cose e persone. Oggi dobbiamo uscire dal paradosso che Cavicchi indica come il “miglioramento senza cambiamento”, cioè abbiamo gestito di più, riorganizzato, razionalizzato ma i modelli fondamentali delle cose non sono ancora cambiati.Se si riforma non è vero che non si cambia e se si cambia davvero non ci si può limitare al miglioramento di quello che c’è. Oggi serve un nuovo pensiero riformatore, un’idea nuova di cambiamento come miglior risposta contro il pericolo di regressività che, insieme alle restrizioni finanziarie, è il vero nemico di quel patrimonio etico - sociale che si chiama “sanità pubblica”.Le tematiche affrontate dal libro sono davvero snodi cruciali, e sono tutte affrontate con un grado alto di innovazione nell’analisi e nelle proposte, che va oltre il senso comune della letteratura dedicata:
1) il libro comincia con un’analisi delle più importanti “criticità” che caratterizzano la situazione attuale , quelle legate alle politiche fatte, quelle legate alle politiche non fatte e quelle legate alle contingenze e sulla base di questa analisi viene messo a punto un concetto forte di “cambiamento”;
2) quindi si esamina la “questione professionale” cioè la questioni degli operatori dal punto di vista delle loro difficoltà , fino a dire che la questione professionale è questione eminentemente etica;
3) viene esaminato il grosso problema del consenso informato inteso come un comportamento opportunistico e si propone una teoria guida per farlo diventare l’occasione per costruire “senso” in una relazione (teoria della senzienza);
4)viene studiata la relazione con il malato considerandola in modo davvero originale come una espressione della differenza di genere .Rifacendosi all’origine della nostra lingua che prevedeva tre generi,maschile,femminile,neutro,l’autore riesce ad evidenziare il perchè è così difficile avere davvero una relazione con il malato,considerato dalla scienza un genere neutro, nello stesso tempo si indicano le condizioni necessarie per costruire una relazione oltre la differenza di genere;
5) si propone un ripensamento “post-moderno “dell’ospedale ripensandone “i modi di essere” dentro non tanto l’idea di accoglienza,che resta un’idea più raffinata di accettazione,ma dentro una “cultura dell’ospitalità” sostenuta da una adeguata organizzazione;
6) si affronta il tema della crescita delle donne medico che stanno superando di numero i medici maschi per capire se si tratta di un semplice turn-over o di un fenomeno con potenzialità di cambiamento;
7) per la prima volta viene affrontato approfonditamente il tema “dell’atto medico”,problema su cui anche l’Europa si è impantanata,definizione propedeutica alla definizione di nuove relazione con altri “atti professionali”,in primis quello dell’infermiere;
8) quindi un saggio dedicato alla “questioni infermieri” di notevole profondità analitica e che dimostra che l’infermiere oggi si trova come tra “inconseguenza”rispetto alle conquiste legislative,e “indeterminazione”rispetto agli sviluppi che ancora non si sono avuti, e che indica con chiarezza che un ciclo di conquiste si è esaurito per cui è necessario aprirne un altro all’insegna di un nuovo pensiero;
9) notevole è lo studio delle deontologie professionali che ci fa comprendere come vi siano indebolimenti,adattamenti,compromessi che rischiano di metterci dentro quello che l’autore chiama “il crepuscolo del dovere” e di contro ci fa comprendere la necessità di avere deontologie più forti cioè che sappiano stabilire valori nei confronti principalmente delle aziende e del loro economicismo;
10) ”medicine di medicine”esamina i rapporti difficili tra le medicine non convenzionali e la medicina scientifica mostrando l’urgenza,rispetto al crescente numero di utilizzatori delle medicine non convenzionali, di un dialogo,di una comprensione reciproca,di una cooperazione...per costruire le condizioni per un’integrazione delle teorie e delle pratiche;
11) per la prima volta si studiano le teorie che guidano il risk management e la patient safety con un occhio critico,ma con un intento costruttivo. Il titolo “l’errore di svalutare l’errore” la dice lunga, il problema per l’autore è che le teorie anti fallibiliste finiscono, loro malgrado, per teorizzare un’infallibilità impossibile,quando il problema è socializzare e condividere la fallibilità inevitabile e irriducibile. Ne esce una proposta di discussione davvero ragguardevole.
12) l’ultimo saggio è dedicato al conflitto di interesse e all’ecm, mai analisi è stata così disinibita,nel senso di pane al pane e vino al vino. L’idea è che il passaggio sancito “dall’evento” al “provider”dalla normativa non sia immune da rischi che il sistema ecm ha corso in passato,ma soprattutto viene esaminata la possibilità di una re interpetazione delle finalità dell’ecm troppo subalterna a obiettivi di mera razionalizzazione dello status quo e poco usata per sostenere ripensamenti e cambiamenti.